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La donna che resta

Giardino dell'Accademia Marina - 2002

Durante l'ennesima manifestazione su barche a vela, marinai, canti di mare...

voglio parlare del posto delle donne in questa storia. Di chi è inchiodato a terra,

perché è una donna e deve tenere la casa, crescere i figli...

 

Vuoi parlare di donne come ne parla Gainsbourg, nel suo "biancheria intima chic",

“la modestia dei sentimenti truccata scandalosamente rosso sangue”.

Mi ha sempre commosso molto un'immagine che si può trovare banale,

ma che trovo incredibilmente provocatorio e ingenuo allo stesso tempo,biancheria stesa sui fili.

 

Devi aver visto questo, pantaloni, gonne, mutandine, calze,

di persone “comuni”, più o meno, che mostrano il loro didietro, dietro una casa, un giardino, un balcone.

Questo lino immodesto che parla modestamente della loro vita, del loro lavoro,

del loro modo di essere,nella parte più intima del proprio corpo.

 

Volevo parlare della "Donna che resta" così,

"oltraggiosamente truccato di rosso sangue",senza pensarci.

Voglio parlare di questa donna che proietta parole, scritte sui fazzoletti.

Fazzoletti per le lacrime, il sudore, i dolori, che nascondono ciò che si agita, che deve essere messo a tacere.

"continua", "tieni", "menti", "porta", ... e vieni e appendi questi pesi pesanti

con tutta la leggerezza del bucato che asciuga, che asciuga tutta questa umidità, sotto i nostri occhi asciutti.

Fotografie

René Tanguy

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